L’ANGOLETTO… DEL KIRIKETTO!
“Signore Gesù, l’amore che vogliamo a Te non sia fatto solo di belle parole, ma di fatti concreti, di scelte coraggiose vissute giorno per giorno in attenzione ai tuoi esempi e alla tua parola…” Inizia così la preghiera del ministrante e in essa è racchiusa la speranza di ogni chierichetto che pronuncia il proprio “Eccomi” ogni volta che presta il suo servizio all’altare nell’Eucaristia. La fede diventa un dono ancora più grande quando si colora di piccole scelte coraggiose, anche apparentemente poco impegnative, come il servizio di un chierichetto. In realtà è anche questa una responsabilità da mantenere con costanza nella vita di ogni giorno, proprio come fanno i grandi. Sono tanti, infatti, gli “Eccomi” che ciascun adulto è chiamato ad esprimere ogni giorno in silenzio nella propria vita: in famiglia, nel lavoro, nel volontariato… Ma cosa spinge un ragazzino ad accettare la proposta di diventare kiri? Lo abbiamo chiesto a cinque nuovi amici, durante l’ultimo incontro di preparazione, prima della cerimonia di vestizione. Essi hanno ragionato con i loro tutors, cioè altri kiri “più esperti” che hanno deciso di accompagnarli in questa fase iniziale del loro servizio. Le risposte che ci hanno dato, dimostrano ancora una volta quanto semplice e chiara possa essere la visione di un giovane: “Mi piacerebbe fare il kiri perché così sto più vicino a Gesù e con lui mi sento a mio agio, come con un amico e quindi mi piace servirlo, così, per ringraziarlo…” “Posso aiutare la mia parrocchia e costruire nuove amicizie con altri ragazzi…” “Servendo alla sua mensa, posso conoscere meglio la storia di Gesù e mi piace il pensiero di stare accanto a lui sull’altare…” “Con questo servizio voglio capire meglio perché Gesù ci ha donato la sua vita e perché ci ama così tanto…” “A messa spero di capire meglio i suoi consigli, i suoi insegnamenti, ma soprattutto vorrei avere anch’io un cuore grande come Gesù che sa amare e non si arrabbia mai…” “Mi sono trasferito a Monteforte da poco e facevo già il chierichetto dov’ero prima, sono rimasto fedele e ho continuato a fare questo servizio anche qui…” Con questi propositi, “Eccoci Gesù”, pronti ancora a fare il nostro piccolo dovere, che diventa un piacere perché standoti vicino, ci si diverte pure. Certo, qualche sbaglio lo facciamo, capita anche che inciampiamo sulla nostra vestina, ma non siamo ancora caduti nell’errore più grande, cioè quello di non rischiare mai nella vita e di rinunciare a qualsiasi impegno, solo per la paura che sia troppo difficile per noi. Sì, siamo già un bel gruppetto, ma aspettiamo altri ragazzi in gamba, disposti semplicemente ad imparare come abbiamo fatto noi, per condividere insieme l’orgoglio di essere “piccoli, ma coraggiosi servitori di Gesù”.
Gruppo Kiriketti
P.S: Ci puoi trovare il sabato pomeriggio quando facciamo le prove o ogni volta che c’è una messa, nel corridoio vicino alla sacrestia dove abbiamo una piccola postazione con una bacheca, la nostra bacheKIRI!